II anno: Domande sulla vita e sulla complessità
Il tema delle origini ha sempre affascinato la cultura umana, spingendo l’uomo prima all’elaborazione del mito e poi alla riflessione filosofica. Da quando il metodo scientifico ha cominciato ad indagare la struttura macroscopica e microscopica della materia e della vita, permettendo la ricostruzione di una storia naturale, anche le scienze hanno progressivamente affrontato la domanda sulle origini. Il triennio 2020-2023 del Seminario permanente della scuola SISRI intende esaminare le risonanze interdisciplinari della questione, scandendo il triplice livello del cosmo materiale, della vita e dell’intelligenza. Come di consueto, si svilupperanno la prospettiva scientifica, quella filosofica, quella storico-culturale e quella teologica, sia esplorando le loro reciproche contaminazioni, sia chiarendo come l’attenta considerazione di ognuna di esse giovi ad una migliore conoscenza delle altre. In questo Anno Accademico (2021-22) il ciclo di seminari riguarderà la domanda sull'origine della vita.
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L'origine della vita e le relazioni nell’organismo: dalla chimica alla biologia
Paolo Tortora, Università di Milano Bicocca
30 ottobre 2021
L’origine della vita rappresenta una delle più grandi domande aperte della scienza contemporanea, nonostante i progressi enormi che hanno caratterizzato le life sciences nell’ultimo secolo e mezzo. Apprezziamo sempre di più la complessità degli organismi viventi, per quanto semplici essi possano essere. Capiamo sempre meglio i meccanismi dell’evoluzione biologica e i processi mediante i quali sono emerse forme di vita via via più complesse. Conosciamo sempre più a fondo l’intrigo di relazioni interne che rendono la materia vivente. Ma come si è originata questa complessità, a partire dalla materia non vivente? In che modo la biologia affronta la domanda sull’origine della vita? Quali aperture questo tema implica verso riflessione filosofica?
Testi consigliati per il seminario
- L. Smolin, Che cos'è la vita, 1998
- Studio-recensione a E. Schrödinger, Che cos'è la vita (1944), di Giorgio Grasselli
- Materia vivente: mistero irrisolto, intervista di A. Galli a Rafael Vicuña (2014)
- Dalle voci del DISF: Principio Antropico
- R.B. Laughlin et al., "The Middle Way", PNAS 97 (2000)
- Giovanni Paolo II, Udienza generale, mercoledì 10 gennaio 1990
La presentazione del seminario
Il problema proposto per il lavoro di gruppo
Emergenza dell'ordine e della complessità: il ruolo dell'informazione
Alberto Strumia, già ordinario di Fisica matematica all'Università di Bari, Mirko Di Bernardo, Università di Roma Tor Vergata
4 dicembre 2021
L’informazione è ormai spesso considerata, accanto a massa ed energia, come uno dei componenti fondamentali del nostro universo. Tutte le branche di ricerca scientifica ne sottolineano la rilevanza e l’efficacia causale. L’informazione gioca certamente un ruolo cruciale nel vivente, a moltissimi livelli. I sistemi biologici si svelano sempre più nella loro complessità agli occhi della ricerca scientifica. Quali rapporti intercorrono tra la nozione contemporanea di informazione e le nozioni filosofiche classiche di forma e causalità formale? Quali sono le implicazioni della complessità per la nostra comprensione della realtà in generale e della vita in particolare?
Testi consigliati per il seminario
- M. Polany, La struttura irriducibile della vita, 1968
- Studio-recensione a J. Monod, Il caso e la necessità (1970), di Giuseppe Tanzella-Nitti
- E. Gilson, Costanti biofilosofiche, 1971
- Dalle voci di INTERS: Information, Recent Perspectives for the Natural Sciences - di A. Strumia
Le presentazioni del seminario
Il problema proposto per il lavoro di gruppo
La generazione dei viventi: scienza, filosofia e religione
Antonio Clericuzio, Università di Roma Tre
12 febbraio 2022
La vita, in tutte le sue accezioni e sfaccettature, ha sempre attratto la riflessione e la speculazione umana, anche assai prima che essa divenisse oggetto di ricerca scientifica. La generazione, caratteristica degli esseri viventi, ha da sempre suscitato interesse e meraviglia. Prima di essere esaminata in termini scientifici, la generazione dei viventi fu oggetto di riflessione filosofica. Ne parlano Platone nel Timeo, Aristotele nel De Anima. Sant’Agostino introduce il concetto di rationes seminales, che confluirà nella filosofia scolastica e nel pensiero di Tommaso d’Aquino. L’epoca rinascimentale accosterà il tema della vita a quello della salute e della malattia. Nel XVII secolo si ebbe un rapido sviluppo delle indagini sperimentali sulla generazione, che si avvalsero di più precise conoscenze anatomiche e di osservazioni condotte per mezzo del microscopio. Tra i più vivaci dibattiti che animarono la scienza e la filosofia dei secoli XVII e XVIII vi fu quello intorno alla possibilità di una generazione spontanea di organismi viventi. L’epoca moderna elaborerà “modelli” del vivente in termini di iatrochimica, vitalismo e meccanicismo. Alcune delle visioni del passato, come vedremo, hanno influenzato anche le concezioni del presente.
Testi consigliati per il seminario
- X. Le Pichon, Morte, vita e sessualità nella riproduzione dei viventi, 1997
- R. Boyle, Il principio architettonico del mondo all’origine delle forme chimiche e biologiche, 1661
- E. Mayr, "The Autonomy of Biology", Quart. Rev. Biol. 71 (1996)
- Dalle voci di INTERS: Death - di G. Ghilardi
- B.D. MacArthur, "Truth and beauty in physics and biology", Nature Physics 17 (2021)
Dio come vivente: la prospettiva della Rivelazione ebraico-cristiana
Giulio Maspero, Pontificia Università della Santa Croce di Roma
26 marzo 2022
Fra gli attributi associati alla divinità la vita è senza dubbio uno dei più importanti. Ciò è particolarmente vero nella tradizione ebraico-cristiana che presenta l’immagine di Dio come il vivente. Sebbene dal punto di vista filosofico esso abbia ricevuto meno attenzione rispetto ad altri attributi – quali l’essere sussistente, eterno, incondizionato – dal punto di vista biblico pensare a Dio come vita e fonte della vita rappresenta invece uno snodo centrale. Quali rapporti esistono tra la rivelazione di Dio come vivente e fonte della vita e il fenomeno della vita biologica come conosciuto dalle scienze? Qual è l’intellegibilità dell’espressione “vita eterna”, elemento essenziale del pensiero religioso? Tali domande acquistano una valenza ancor più significativa se esaminate nella prospettiva di una probabile diffusione della vita a livello cosmico.
Testi consigliati per il seminario
- Giovanni Paolo II, Udienza Generale, mercoledì 10 gennaio 1990
- Dalle voci del DISF: Vita
- Giuseppe Tanzella-Nitti, "Come la religione interpreta la vita biologica: la visione del cristianesimo su vita biologica e immortalità", Philosophical News 11 (2015) 141-152
Le presentazioni del seminario
Il problema proposto per il lavoro di gruppo