Seminari 2021-2022

II anno: Domande sulla vita e sulla complessità

   

Il tema delle origini ha sempre affascinato la cultura umana, spingendo l’uomo prima all’elaborazione del mito e poi alla riflessione filosofica. Da quando il metodo scientifico ha cominciato ad indagare la struttura macroscopica e microscopica della materia e della vita, permettendo la ricostruzione di una storia naturale, anche le scienze hanno progressivamente affrontato la domanda sulle origini. Il triennio 2020-2023 del Seminario permanente della scuola SISRI intende esaminare le risonanze interdisciplinari della questione, scandendo il triplice livello del cosmo materiale, della vita e dell’intelligenza. Come di consueto, si svilupperanno la prospettiva scientifica, quella filosofica, quella storico-culturale e quella teologica, sia esplorando le loro reciproche contaminazioni, sia chiarendo come l’attenta considerazione di ognuna di esse giovi ad una migliore conoscenza delle altre. In questo Anno Accademico (2021-22) il ciclo di seminari  riguarderà la domanda sull'origine della vita.

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L'origine della vita e le relazioni nell’organismo: dalla chimica alla biologia

Paolo TortoraUniversità di Milano Bicocca

30 ottobre 2021

L’origine della vita rappresenta una delle più grandi domande aperte della scienza contemporanea, nonostante i progressi enormi che hanno caratterizzato le life sciences nell’ultimo secolo e mezzo. Apprezziamo sempre di più la complessità degli organismi viventi, per quanto semplici essi possano essere. Capiamo sempre meglio i meccanismi dell’evoluzione biologica e i processi mediante i quali sono emerse forme di vita via via più complesse. Conosciamo sempre più a fondo l’intrigo di relazioni interne che rendono la materia vivente. Ma come si è originata questa complessità, a partire dalla materia non vivente? In che modo la biologia affronta la domanda sull’origine della vita? Quali aperture questo tema implica verso riflessione filosofica?   

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Emergenza dell'ordine e della complessità: il ruolo dell'informazione 

Alberto Strumia, già ordinario di Fisica matematica all'Università di Bari, Mirko Di Bernardo, Università di Roma Tor Vergata 

4 dicembre 2021

L’informazione è ormai spesso considerata, accanto a massa ed energia, come uno dei componenti fondamentali del nostro universo. Tutte le branche di ricerca scientifica ne sottolineano la rilevanza e l’efficacia causale. L’informazione gioca certamente un ruolo cruciale nel vivente, a moltissimi livelli. I sistemi biologici si svelano sempre più nella loro complessità agli occhi della ricerca scientifica. Quali rapporti intercorrono tra la nozione contemporanea di informazione e le nozioni filosofiche classiche di forma e causalità formale? Quali sono le implicazioni della complessità per la nostra comprensione della realtà in generale e della vita in particolare?

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La generazione dei viventi: scienza, filosofia e religione

Antonio Clericuzio, Università di Roma Tre

12 febbraio 2022

La vita, in tutte le sue accezioni e sfaccettature, ha sempre attratto la riflessione e la speculazione umana, anche assai prima che essa divenisse oggetto di ricerca scientifica. La generazione, caratteristica degli esseri viventi, ha da sempre suscitato interesse e meraviglia. Prima di essere esaminata in termini scientifici, la generazione dei viventi fu oggetto di riflessione filosofica. Ne parlano Platone nel Timeo, Aristotele nel De Anima. Sant’Agostino introduce il concetto di rationes seminales, che confluirà nella filosofia scolastica e nel pensiero di Tommaso d’Aquino. L’epoca rinascimentale accosterà il tema della vita a quello della salute e della malattia. Nel XVII secolo si ebbe un rapido sviluppo delle indagini sperimentali sulla generazione, che si avvalsero di più precise conoscenze anatomiche e di osservazioni condotte per mezzo del microscopio. Tra i più vivaci dibattiti che animarono la scienza e la filosofia dei secoli XVII e XVIII vi fu quello intorno alla possibilità di una generazione spontanea di organismi viventi. L’epoca moderna elaborerà “modelli” del vivente in termini di iatrochimica, vitalismo e meccanicismo. Alcune delle visioni del passato, come vedremo, hanno influenzato anche le concezioni del presente.

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Dio come vivente: la prospettiva della Rivelazione ebraico-cristiana

Giulio Maspero, Pontificia Università della Santa Croce di Roma

26 marzo 2022

Fra gli attributi associati alla divinità la vita è senza dubbio uno dei più importanti. Ciò è particolarmente vero nella tradizione ebraico-cristiana che presenta l’immagine di Dio come il vivente. Sebbene dal punto di vista filosofico esso abbia ricevuto meno attenzione rispetto ad altri attributi – quali l’essere sussistente, eterno, incondizionato – dal punto di vista biblico pensare a Dio come vita e fonte della vita rappresenta invece uno snodo centrale. Quali rapporti esistono tra la rivelazione di Dio come vivente e fonte della vita e il fenomeno della vita biologica come conosciuto dalle scienze? Qual è l’intellegibilità dell’espressione “vita eterna”, elemento essenziale del pensiero religioso?  Tali domande acquistano una valenza ancor più significativa se esaminate nella prospettiva di una probabile diffusione della vita a livello cosmico.

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