In dialogo con la natura:
scienza, arte e filosofia in ascolto del logos
Roma, 24-25 maggio 2014
Centro Convegni Bonus Pastor (via Aurelia, 208 - 00165 Roma)
Il 24 e 25 maggio 2015 si è svolto, alla presenza di una trentina di giovani studiosi e ricercatori, il VII Workshop della Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare. La due giorni di lavori che conclude, come consuetudine, l’Anno Accademico ha avuto come titolo “In dialogo con la natura: scienza, arte e filosofia in ascolto del logos”.
Per festeggiare insieme la Canonizzazione di s. Giovanni Paolo II, che con il suo Magistero ha notevolmente contribuito al dialogo tra scienza e fede, il Workshop è iniziato idealmente con la celebrazione, sabato mattina, di una s. Messa sull’altare della Basilica di San Pietro ove riposa il corpo del nuovo santo.
I lavori sono quindi iniziati alle ore 10:30 con la lectio introduttiva del dott. Ignazio Licata (School of Advanced International Studies on Theoretical and non Linear Methodologies of Physics, Bari) intitolata Osservando la resistenza del mondo: scienza e arte come giochi cognitivi fra metafore e modelli. Il relatore ha cercato un punto di incontro tra scienza ed arte, ponendo in risalto parallelismi ed analogie nelle rispettive rappresentazioni del mondo, per porli poi in rapporto con il comune intento di decodificare un logos che scienza ed arte leggono nel reale.
Nel pomeriggio di sabato ha avuto luogo una conferenza pubblica tenuta dal dott. Ing. Mario Gargantini, giornalista e divulgatore scientifico, responsabile di Euresis Milano avente come tema Ascoltare e interrogare la natura: dai cannocchiali ai microscopi elettronici.
Durante la conferenza si è visto come la costruzione e l’utilizzo di strumenti da parte dell’uomo sia sempre stato un modo per indagare la realtà naturale e porre interrogativi alla natura nella convinzione che questa sappia pronunciare le sue risposte, inviare segnali che l’uomo possa decifrare attraverso le teorie scientifiche e la tecnologia, realizzate in dialogo costante con il cosmo.
Dopo il conferimento del premio, lo stesso ing. Locati ha offerto una personale testimonianza sul tema La natura come fonte di ispirazione e di meditazione, illustrando l’itinerario artistico ed intellettuale percorso attraverso le sue opere, alcune delle quali erano riprodotte in Sala.
L’autore ha esposto in prestigiose gallerie a New York, Tokio, Londra, Roma e Milano, con opere recensite da critici come Roberto Sanesi, Marcello Venturoli, Alberto Crespi e Daniele Astrologo.
Anche quest’anno gli elaborati pervenuti hanno spaziato tra diverse tematiche interdisciplinari, sebbene tutte in relazione, in un modo o nell’altro, con il tema comune del Workshop, che proponeva di evidenziare gli aspetti di dialogo con la natura e di percezione del logos che si realizzano nel lavoro scientifico e intellettuale.
Le comunicazioni presentate dai membri della Scuola, per lo più dottorandi e ricercatori di diverse università italiane e straniere, hanno affrontato le tematiche proposte con interventi inerenti al proprio campo di studi, anche grazie all’esperienza di lavoro interdisciplinare maturata con la frequentazione del Centro DISF. Marco Crescenzi, ingegnere aerospaziale, ha parlato de La ricerca della bellezza: una via comune per la scienza, l’arte e la filosofia, proponendo una visione di insieme della riflessione sulla bellezza dalle scienze alla filosofia. Giuseppina Sully, del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, ha presentato una comunicazione intitolata Antonio Gaudì: I simboli impressi sulla pietra e il cammino verso Dio, spiegando l'importanza dell’impiego del simbolo in Gaudì come modo di rapportarsi con la realtà in quanto collegamento tra il visibile e l’invisibile.
Silvia Pompei (Patologia Clinica e Microbiologia, Policlinico Universitario Campus Bio-Medico) ha presentato una comunicazione dal titolo Modelli matematici e percezione del logos: armonia, regolarità e bellezza nella natura spiegando come la matematica sia uno strumento prezioso per capire quali proprietà della vita e della natura siano frutto di regolarità descrivibili matematicamente a nostro vantaggio.
Emanuele Curcio, Dipartimento di Filosofia, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, ha parlato di Karl Jaspers e il recupero dell'esistenza come superamento dell'unità del sapere oltre le fratture nelle sfere del reale. Con l'intervento intitolato Una medicina per l’uomo. La riflessione sistemica di Viktor von Weizsäcker Elisa Cecconi, Dipartimento di Filosofia, Università degli studi di Roma Tor vergata, si è concentrata sul superamento del concetto di malattia e cura medica di matrice neopositivistica, in virtù di un approccio sistemico e integrale che consideri l’essere umano come una totalità non riducibile alla somma delle sue parti.
Flavia Grossi, giornalista, Centro DISF - Pontificia Università della Santa Croce, ha parlato di Ildegarda di Bingen: mistica e scienziata in ascolto del Logos, in cui ha presentato gli aspetti principali della vita e delle opere della monaca renana capaci di rendere conto del vasto interesse che essa ancora oggi è capace di suscitare e la prospettiva interdisciplinare che ne anima il dialogo con la natura in ascolto del Logos. Matteo Bonato, del Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università degli Studi di Padova, ha spiegato come le interazioni e le trasformazioni che si danno nel mondo materiale rimandano non solo ad una "causalità efficiente", ma anche, necessariamente, ad una "causalità formale" con la comunicazione intitolata Interazioni e costanti fondamentali nel dibattito sull’intelligibilità delle leggi di natura e nella ricerca di una loro unificazione, Danilo Saccoccioni, Docente di Matematica e Fisica, Liceo Scientifico “Villa Sora” di Frascati, ha traghettato la riflessione sul mondo della scuola e delle sue riforme parlando di Promuovere il realismo filosofico nella scuola superiore.
La raccolta completa degli abstract delle comunicazioni presentate al Workshop
Il comunicato del Workshop su ZENIT
La traccia della relazione del dott. Ignazio Licata
La presentazione della relazione del dott. ing. Mario Gargantini