27-28 maggio 2023
Bonus Pastor, Via Aurelia 208, Roma
La libertà è una delle caratteristiche distintive dell'essere umano, della persona. Essa accompagna la vita umana ad ogni livello: dalle scelte quotidiane alle decisioni di lungo termine. Si colloca alla base delle aspirazioni umane: quelle mete e quei fini che ogni individuo elabora, ai quali assente, e per i quali si impegna. La libertà, in tal modo, plasma la vita delle persone a tutto tondo. Caratterizza anche la storia dei popoli, e dell'umanità nel suo insieme. Quanti snodi storici sono stati animati dall'esercizio della libertà, dal desiderio di affermare la propria, o di imporla su quella di altri popoli. Rappresentando un elemento essenziale della costituzione dell'individuo nella sua soggettività, la libertà è anche al centro della dimensione sociale e comunitaria. Ben oltre il noto adagio secondo cui "la mia libertà finisce dove inizia la tua", l'esercizio della libertà personale è inevitabilmente influenzato dal contesto sociale, tanto a livello degli spunti che esso offre (o manca di offrire) all'elaborazione dei propri fini e delle mete ambite, quanto a livello delle condizioni reali che la società assicura (o meno) al perseguimento delle proprie aspirazioni esistenziali, personali, professionali, sociali, etc.
Di conseguenza, non stupisce che la libertà sia un tema centrale per l'arte, dalla poesia e la letteratura, alle arti figurative, alla musica, al teatro e alcinema. Stupisce ancor meno che essa sia oggetto (o, soggetto) di ricerca per molte discipline. La filosofia se ne occupa da millenni. La teologia ne fa non soltanto una caratteristica essenziale e inviolabile della persona umana, ma anche un attributo divino. Le neuroscienze ne indagano i substrati neurali da alcuni decenni. La psicologia se ne occupa dai suoi esordi. La sociologia la tematizza nel cercare di comprendere le dinamiche interne ai gruppi umani, e quelle tra comunità diverse. L'economia assume che l'agente economico sia libero nelle sue scelte. Il diritto se ne occupa sia nel voler regolare la libertà individuale di fronte a quella degli altri e delle istituzioni, sia nel sancire le responsabilità delle azioni che proprio in quanto (o nelle misura in cui) sono libere e consapevoli possono essere responsabili. Persino la biologia e la fisica, talvolta, offrono spunti per una migliore comprensione della libertà sulla sfondo delle caratteristiche della natura animata e inanimata.
Proprio da questa angolatura interdisciplinare, il XIV Workshop della Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare (SISRI) ha voluto approfondire tale questione fondamentale.
L'accento è stato posto sulla libertà della ricerca scientifica e, in particolare, su come essa si interfacci con la libertà nelle sue molteplici declinazioni umane e su come la ricerca libera possa contribuire al perseguimento dei fini propriamente umani, tanto personali quanto comunitari.
Il Workshop si è svolto dalle ore 10:00 di sabato 27 maggio fino alle ore 17:00 di domenica 28 maggio, coinvolgendo principalmente giovanilaureati (studenti con laurea almeno triennale, ricercatori e docenti). Il Workshop si è aperto con una Lectio affidata al prof. Stefano Oliva (Associato di Estetica all'Università Niccolò Cusano) dal titolo: Libertà e Verità: il carattere personale della ricerca, che ha introdotto in maniera interdisciplinare il tema dell’evento, sviluppando la propria riflessione a partire da una rapida disamina della storia dell'idea di libertà e quindi analizzando la possibilità di conciliare libertà e verità nell'ambito della ricerca scientifica. Qui l'intervento del prof. Stefano Oliva.
Nella serata di sabato 27 maggio, alle ore 18:00, si è tenuta la conferenza pubblica dal titolo: L'esigenza della Libertà. Domanda, timore e sfide nell'umano, della prof.ssa Elena Colombetti (Straordinaria di Etica Applicata alla Pontificia Università della Santa Croce), la quale ha articolato la propria riflessione in cinque passi: la scelta come compito; la libertà come indeterminazione e la rilevanza del "kairos", del 'momento opportuno'; l’eliminazione della norma e il peso della libertà; l'analisi di due vie per obliterare la libertà; la proposta di una terza strada, quella di far rinascere la libertà recuperando la trascendenza. Qui l'intervento della prof.ssa Elena Colombetti.
Le altre sessioni dell'evento hanno ospitato le comunicazioni che giovani laureati, ricercatori e docenti avevano precedentemente sottomesso al Comitato Organizzativo.
Le Comunicazioni hanno approfondito, in maniera interdisciplinare ,molti aspetti connessi al tema della libertà.
Il cuore dell'evento è stato poi rappresentato dal conferimento del DISF Award (del valore di € 1.000) a Cristiano Calì, autore del miglior elaborato sottomesso per il Concorso, dal titolo: La libertà quale constitutivum dell'essere umano. Una proposta di lettura antiriduzionistica del libero arbitrio. Il contributo, dal chiaro respiro interdisciplinare, prendendo spunto dal famoso esperimento di Libet del 1983, che sembrava mettere in questione la realtà del libero arbitrio, difende l’irriducubilità della libertà umana sviluppando le argomentazioni in un orizzonte ampio che lascia interagire la filosofia, la scienza e la teologia biblica. Qui gli abstract delle comunicazioni.
Il programma completo delle giornate
Scarica il Bando di Concorso per il DISF Award